Il giudice rigetta la mozione di incostituzionalità della legge: il processo continua.
Malone, Scopes e Darrow in una pausa del processo. Scopes e Darrow hanno da tempo dismesso ogni pretesa di eleganza; Malone resiste, ma il caldo mette a dura prova anche lui.
La giuria chiese di avere dei ventilatori elettrici. La contea si scusò ma disse che non aveva i soldi per l’acquisto. Malone allora si offrì di comprare dei ventilatori e Raulston (bontà sua) promise di “dividere” il suo con la giuria.  
La difesa comunicò che Scopes si dichiarava non colpevole. 
L’accusa, tramite Stewart, spiegò come vedeva la cosa: Scopes aveva violato il Butler Act, quindi gli andava irrogata la sanzione, punto. 
Allora si alzò Malone a obiettare: le cose non erano tanto semplici. Per violare la legge, Scopes avrebbe dovuto sia negare la storia biblica della creazione, sia insegnare che l’uomo è disceso da animali inferiori. Quindi l’accusa doveva provare entrambe le cose, e per farlo quindi occorreva provare cosa fosse la teoria dell’evoluzione e cosa insegnasse esattamente la Bibbia. Benché lui e altri avvocati della difesa pensassero che c’era davvero un conflitto fra la teoria dell’evoluzione e la teoria della creazione, potevano tuttavia dimostrare con  testimoni che altri la pensavano diversamente e che si poteva essere validi scienziati pur continuando a credere nella religione cristiana. L’evoluzione e la creazione potevano benissimo coesistere, non era scontato che si contraddicessero (anche se, aggiunse, in compenso era certo che ci fosse contraddizione tra l’evoluzionismo e la particolare concezione della religione professata da Bryan). Scienza e cristianesimo possono benissimo coesistere: lo hanno fatto per 2000 anni, perché occupano due campi separati. Il progresso è stato reso possibile proprio grazie a questa separazione, nonostante l’opposizione degli integralisti. Invece, era impossibile insegnare la scienza senza parlare dell’evoluzione, che era ormai cruciale in quasi tutte le discipline, compresa l’agricoltura (tema, quest’ultimo, molto sentito in Tennessee, dove la maggioranza della popolazione era composta di contadini e allevatori). 
Malone chiese pertanto di poter escutere alcuni scienziati come expert witnesses. L’accusa si oppose, e Raulston disse che avrebbe deciso in seguito. Così l’accusa cominciò a interrogare i suoi testimoni. Non mancarono momenti buffi: a un certo punto qualcuno del pubblico prese una sedia dal banco dell’accusa, e McKenzie pregò il giudice di vietarlo: noi avvocati, disse, “siamo un male necessario nelle aule di tribunale, visto che si suppone che ne facciamo parte”.
Il preside di Dayton confermò che Scopes insegnava da un anno nell’high school e che aveva utilizzato il manuale di biologia di Hunter, inclusa la parte sull’evoluzione. Vari studenti vennero interrogati e confermarono che Scopes aveva parlato in classe dell’evoluzione, dicendo che l’uomo era un mammifero e discendeva da animali inferiori (il che forse non era vero, ma alla difesa andava benissimo, perché il suo obiettivo non era far assolvere Scopes, ma far dichiarare incostituzionale il Butler Act). 
Darrow, nel controinterrogatorio, dimostrò che i ragazzi, nonostante l’insegnamento dell’evoluzione, continuavano regolarmente a andare in chiesa e insomma che l’insegnamento non li aveva in alcun modo “danneggiati”. L’accusa dichiarò di avere finito coi testimoni. Toccava alla difesa.
Darrow chiamò al banco dei testimoni il dottor Maynard Metcalf, uno zoologo della università Johns Hopkins. Gli chiese: Lei è evoluzionista? Metcalf ribatté: Conosce forse qualche scienziato che non sia evoluzionista? (Stewart protestò, e Raulston fece cancellare la domanda e la risposta). Allora Darrow chiese: l’evoluzione potrebbe essere solo una ipotesi (educated guess)? Metcalf rispose seccamente: Il fatto dell’evoluzione è perfettamente e assolutamente chiaro; si discute solo sui dettagli. Quando si parlò dell’età della terra e della data in cui era comparsa la vita, Darrow chiese di quanto si poteva trattare: forse 6.000 anni fa? Metcalf ribatté: piuttosto 600 milioni. Espressioni di sbalordimento si levarono dal pubblico. L’udienza si chiuse e la corte si aggiornò.
Giovedì 16, il dottor Metcalf chiuse la sua testimonianza con poche altre risposte. Ma la difesa aveva altri sette scienziati ed esperti biblici da escutere. Lo scopo era già stato detto: dimostrare che scienziati di grande fama potevano tranquillamente essere credenti e che la Bibbia non era in contrasto con l’evoluzione. 
Allora, per la prima volta, si alzò Bryan. Gli esperti non servivano, disse, perché tutto quel che l’accusa aveva da provare era che l’imputato aveva insegnato l’evoluzione.
Il problema era che ovviamente l’accusa, da un punto di vista legale, una volta respinte le pregiudiziali di incostituzionalità, aveva assolutamente ragione. Ma altrettanto ovviamente, se era così, era inutile continuare: il “processo del secolo”, su cui Dayton aveva tanto sperato per uscire finalmente dall’oscurità, sarebbe finito come una bolla di sapone. E non era così che tanti avevano inteso il processo.
Hays, per la difesa, replicò. Cosa voleva dire esattamente “evoluzione”? Qualcuno lo sapeva? Era intesa nel senso tecnico (cioè, come lo intendeva Darwin) o nel senso “popolare”? Di fatto, per l’opinione pubblica dell’epoca, “darwinismo” equivaleva a eugenetica, o comunque quel che oggi chiameremmo “darwinismo sociale” (la sopravvivenza del più forte, la lotta per la vita, ecc.), e dunque era necessario chiarire alla giuria che cosa veramente fossero il darwinismo e la teoria dell’evoluzione, e cosa aveva effettivamente insegnato Scopes. E non era finita: se davvero Scopes aveva insegnato che l’uomo discende dalle scimmie, non per questo avrebbe violato il Butler Act, perché le scimmie NON appartengono a un “ordine inferiore di animali”, ma al primo, lo stesso degli esseri umani. Quindi, neanche l’accusa aveva le idee granché chiare circa il signiicato esatto del Butler Act: figuriamoci il famoso ragazzino di 16 anni! Per di più, era pure dubbio cosa fosse “contrario alla Bibbia”. “Contrario” a quale interpretazione? A quella letterale? Chi ha il potere di stabilire quale interpretazione della Bibbia è ammissibile e quale no? Seguì una accesa discussione (in cui tra le altre cose l’accusa chiese ai gentiluomini della difesa se credevano alla storia biblica della creazione e la difesa invitò i gentiluomini dell’accusa a farsi gli affari loro) e Raulston pensò bene di aggiornare al pomeriggio.
Pausa di cordiale relax fra due avversari: Darrow e Bryan. Notate i rispettivi portafortuna dei due (le bretelle di Darrow, il ventaglio di Bryan.
Alla ripresa postprandiale, Raulston, preoccupato per la stabilità dell’edificio (che non era fatto per reggere 400 persone e più), raccomandò al pubblico di star fermo e possibilmente di non applaudire. 
Dopodiché si alzò nuovamente Bryan. Disse che non avrebbe nemmeno voluto parlare, ma si era sentito chiamato in causa quando “il principale difensore” (Darrow) l’aveva definito “arcicospiratore e responsabile del presente processo”. La tesi che Bryan espose era semplice: qui il problema, a dar ragione alla difesa, era che non si sarebbe potuto più “insegnare la Bibbia”. La sola cosa ammissibile sarebbe stata “dichiarare che essa [la Bibbia] è una bugia.” Disse poi che era sorpreso che secondo la difesa non sarebbe stato chiaro cosa fosse l’evoluzione: i ragazzi adolescenti sentiti come testimoni, invece, la capivano benissimo. E quanto allo show di Darrow coi ragazzi, disse: siamo sicuri che, se invece di loro fossero stati interrogati i genitori, questi non avrebbero risposto diversamente? A quel punto tirò fuori una copia del manuale di Hunter e fece vedere che a p. 194 c’era un significativo diagramma. C’erano 518.000 specie animali e tutte derivavano dai protozoi. Poi ci sono le spugne, gli insetti, i pesci, poi 3500 mammiferi, “e poi c’è un cerchietto e l’uomo è nel cerchietto, trovatelo, trovate l’uomo!” L’uomo non era nemmeno una categoria separata: era solo uno dei tanti mammiferi. Insieme alle scimmie. E per di più, estremo oltraggio, neanche buone scimmie americane, ma scimmie del Vecchio Mondo! Insomma, l’evoluzione non si accordava con la dignità dell’uomo.

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