Come alla fine dei film, vediamo adesso cosa è successo ai nostri personaggi dopo il processo.

L’imputato, Scopes, ricevette offerte di tutti i tipi (per film, di matrimonio, per libri), ma non ne accettò nessuna. Si rifiutò recisamente di andare a Nashville per il processo di appello e dichiarò che non gli interessava come sarebbe andata a finire la causa: sperava solo di potersi presto dimenticare tutta la faccenda. Aveva vissuto sotto i riflettori per qualche mese: gli era bastato e voleva tornare nell’anonimato. In autunno si iscrisse a Geologia all’Università di Chicago (uno degli scienziati arrivati a Dayton per il processo gli aveva procurato una borsa di studio). Poi lavorò per una società petrolifera, si trasferì in Texas e si sposò. Morì nel 1970. Si rifiutò sempre di guadagnare soldi col processo, e continuò a considerare Darrow come la persona più importante nella sua vita (dopo il padre).

Darrow ebbe ancora un caso famosissimo poco dopo (il caso Sweet), e continuò a lavorare per qualche anno, ma era vecchio e ridusse l’attività anche per motivi di salute; fu comunque costretto a  ritornare brevemente in tribunale, con alterni successi, dopo aver perso tutto il suo capitale nella crisi del 1929; ma negli ultimi anni non lavorò più. 

La fama di Mencken a poco a poco declinò; la sua opposizione al New Deal lo rese, negli anni Trenta, sempre più marginale.

Malone tornò a Parigi, ma a poco a poco la sua fama come avvocato divorzista internazionale diminuì, e infine ritornò in America, dove fece (grazie anche al suo bell’aspetto) qualche particina al cinema (tra le più notevoli, l’interpretazione di Winston Churchill in un film di Michael Curtiz del 1943, Mission to Moscow).
Qui Malone, nel film Mission to Moscow, interpreta Churchill che accende la pipa nientemeno che a Baffone.
Stewart diventò senatore degli Stati Uniti negli anni Quaranta.

Nel 1955, due commediografi di New York, Jerome Lawrence e Robert Lee, scrissero e misero in scena Inherit the Wind, una commedia sul processo Scopes, assai romanzato (ad es., l’imputato viene arrestato; è fidanzato con la figlia ribelle del reverendo locale; agli altri avvocati di accusa e difesa, oltre Darrow e Bryan, non viene dato alcuno spazio; viene rappresentato un clima di grande ostilità all’imputato che non corrisponde al vero, come pure viene introdotta la vicenda di Bryan che sfrutta l’amicizia con la figlia del reverendo per mettere in cattiva luce l’imputato, oltre al fatto che il famoso interrogatorio è rappresentato in modo molto fantasioso e Bryan insiste per il massimo della pena). 
Dalla commedia, che ebbe molto successo, venne tratto nel 1960 un film dallo stesso titolo (in italiano, inspiegabilmente, tradotto E l’uomo creò Satana) diretto da Stanley Kramer, con varie star (Spencer Tracy che interpreta l’equivalente di Darrow, Frederic March che interpreta quello di Bryan e Gene Kelly quello di Mencken): il film segue un po’ più fedelmente della commedia l’andamento del processo (incluso l’episodio dell’accusa a Darrow per oltraggio alla corte) e risultò decisivo nel formare l’immagine del processo che si affermò  in America. 
Il duello Darrow/Spencer Tracy- Bryan/Frederic March in Inherit the Wind
Infine,  nel 1979, dopo un costoso restauro, l’aula di udienza del secondo piano della Rhea County Courthouse fu riportata all’aspetto che aveva nel 1925. A pianterreno c’è un museo di curiosità sul processo Scopes (il microfono usato per diffondere il processo, i verbali, i ventagli…). Ogni luglio, vengono rimessi in scena alcuni momenti chiave del processo. Davanti alla Courthouse c’è una placca commemorativa che recita: 

IL PROCESSO SCOPES

Qui, dal 10 al 21 luglio 1925, John Thomas Scopes, insegnante al Liceo della Contea, fu processato per aver insegnato che l’uomo discende da un ordine inferiore di animali in violazione di una legge statale da poco emanata. William Jennings Bryan partecipò per l’accusa; Clarence Darrow, Arthur Garfield Hays e Dudley Field Malone per la difesa. Scopes fu condannato.

Il cartello davanti alla Rhea County Courthouse
Quel che era stato così vivo e difficile e importante, oggi è un cartello per segnalare un evento passato a gruppi di studenti annoiati. Ma non è in fondo così che accade a ogni faccenda umana? 

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