La sentenza della CGUE (Corte di Giustizia dell'Unione Europea) del 25 luglio 2018, come sa chi ha seguito la materia delle modifiche genetiche in agricoltura, aveva dato una interpretazione peculiare della Direttiva 2001/18, senza tuttavia risolvere molte questioni importanti, rimaste aperte. Una di queste è venuta rapidamente al pettine: il fatto che la mutagenesi avvenga in vitro, cioè in laboratorio, anziché in vivo, cioè in campo, cambia qualcosa al suo regime giuridico ai sensi della Direttiva (o, a essere precisi, ai sensi della sentenza del 25 luglio 2018)? La nuova sentenza della CGUE si è incaricata di rispondere: no, non cambia nulla, sia nel bene sia nel male. Ho cercato di dare una prima lettura della sentenza qui: https://www.fidaf.it/index.php/nessun-sostanziale-cambiamento-dalla-sentenza-della-corte-di-giustizia-dellunione-europea-sulla-mutagenesi-in-vitro/ .  Buona lettura!

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